martedì 1 maggio 2012

Animali

Riescono sempre a commuovermi. Mi trovo in facebook a scorrere le immagini di animali torturati, uccisi, seviziati. Ora si parla delle atrocità che stanno succedendo in Ucraina... O degli abominevoli esperimenti a Green Hill... Non sono ipocrita: mangio carne e mi piacciono gli affettati. Non sarei mai vegetariano e forse sono una di quelle orrende persone che pensano che esistano animali di serie A e serie B, chi lo sa. So solo che avrei voluto essere fra gli attivisti che hanno liberato i cuccioli di beagle a Montichiari. So solo che quando vedo i miei genitori in campagna che fanno la notte alle caprette che stanno male o che corrono a mettere in incubatrice le uova che le galline non riescono a covare per farl schiudere, mi vengono le lacrime agli occhi e mi intenerisco. Sono decisamente figlio dei miei genitori. Tutti carnivori. Ma tutti assolutamente rispettosi degli amici pelosi o piumati che accogliamo in famiglia. Galline, oche, anitre, conigli, cani, gatti... Vedere mio papà che sta sveglio la notte per attendere che al cane passi l'anestesia dopo un'operazine "perchè così non si sente solo quando si sveglia". O mia mamma che torna dal mercato contadino con tre oche che spuntano da un sacchetto di carta "perché staranno sicuramente meglio qui da noi che in quei posti". Ripeto, siamo forse incoerenti perchè poi mangiamo scaloppine, cotolette, prosciutto, salame... Però mi rendo conto che noi uomini, spesso, sappiamo essere delle bestie fatte e finite.

domenica 8 aprile 2012

Voglio una Pasqua di rinascita. Vera.

Avere brutti sentimenti nel giorno di Pasqua è una schifezza.

Mi consolo che sono cose "esterne". Tradotto il lavoro. Sarà che vedo persone ignoranti, analfabete, vuote vuote vuote, che vanno sempre pià avanti. Hanno rispetto e credibilità. Non è vero che l'impegno ripaga sempre. Io sono 15 anni, fin dal primo giorno in cui ho messo le mani su una tastiera, che cerco di dare del mio meglio. In fatto di disponibilità, cura, attenzione, impegno. Sacrificando, in passato, tante cose sull'altare di un lavoro che ho amato. E amo. Anche se ormai non mi ossessiona più. Tanto meno in un periodo dove le mie idee e i miei suggerimenti vengono presi e sviluppati da altri.

Vorrei proprio andarmene da qui. Non avere più a che fare con gente ignorante e profittatrice. Gente che scrive "un'altro"; gente che ha confuso per mesi Meredith con Amanda vergando dotti articoli dedicati però alle persone sbagliate; gente per la quale "arrestato", "indagato", "querelato" e "condannato" sono tutti sinonimi; gente che scrive "io penso che tu puoi"... Non ce la faccio più a veder preferite queste persone a me. Che non sarò Einstein ma ho un fottuto rispetto per chi mi legge o mi ascolta.

E allora, che questa Pasqua segni una vera resurrezione. Della meritocrazia, dell'autostima, della voglia di fare... tre elementi che sono ormai un ricordo...

Auguri.

domenica 1 aprile 2012

Come quattro anni fa

C'è una funzione sul "diario" di facebook.
Permette di leggere tutti i post scritti dopo che si è approdati sul social network. Mi rendo conto che quasi tutte le persone con le quali chattavo a metà del 2008 sono rimaste anche adesso. Chi scrive di più, chi di meno, chi è in sordina, ma, più o meno, ci sono tutti.

In un mondo fatto di rapporti più esili di una promessa di un marinaio, è una bella cosa.

domenica 18 marzo 2012

Piangere...

... di tenerezza.
Mi è capitato oggi.
E ho capito che per il bene di una persona sarei disposto a sacrificare il mio.

lunedì 20 febbraio 2012

Serenità

Magari me la sto gufando.
Magari, dopo che avrò scritto questo post, sarò colto da un infarto improvviso e mi ritroveranno domani riverso sul pc con sorriso ebete.
Fatto sta che oggi l'ho vista.
Ed è bellissima.
E' ancora qui da me.
Si chiama serenità.
Si chiama camminare in città e aver voglia di sorridere agli sconosciuti.
Si chiama entrare in un negozio e tenere la porta aperta a una signora che entra.
Significa fermarsi al bar per cinque minuti in pausa dal lavoro con il proprio amore e parlare complici.
Significa comprare una sciocchezzuola per la casa ed essere felici.
Significa... serenità.

sabato 18 febbraio 2012

Sei come lui

Premetto. Oggi sono incazzato e umorale.
Come una biscia.
Una di quelle serpi malvagie che si mimetizzano nel terreno e si muovono in modo malefico.
Quindi, perdonatemi se amplificherò lo SCAZZO di una delle frasi più sbagliate che si può dire a un uomo, donna, gay, trans, bisessuale, gatto, cavallo, cammello e bue muschiato. Pronti?
"Mamma mia, sei come lui".
E per "lui" si intende l'ex.
E non importa una minchia se viene detto per scherzo.
Non importa un'ostrega se viene condito con gigiate e sorrisi.
Io, questa volta, faccio finta di niente e ci rido su.
La prossima volta, vedrai come sarò simile al tuo ex!
Cazzo.
Punto.

sabato 4 febbraio 2012

Per un viso a prova di bacio... ma chiuditi il pollice nella portiera!

Sulla confezione c'era scritto: per una pelle priva di impurità, luminosa e rigenerata.
Ottimo, penso. E costa solo pochi euro.
Prendo la diabolica cremina e già mi immagino di diventare campione di figaggine.
Mentre vado a casa, immagino mentre scendo dalle scale dell'Hilton, dopo la Notte degli Oscar e tutto il popolo bue che sussurra "oooooh, che bella pelle"!.

Arrivo a casa, mi spalmo generose cucchiaiate su gote, naso e testina, visto che i capelli sono come la minima di Aosta: non pervenuta.

Oh oh, che succede?
La crema crea un effetto domopak. Alla fine sono diafano come una bambola del '700. Potrei sedermi con braccia e gambe rigide e potrei fare il remake de "La bambola assassina".

A un certo punto la pelle inizia a tirare. "Bene - penso -. Adesso mi si spacca la faccia, devo mettere una maschera di ferro o, nella migliore delle ipotesi, mi chiameranno a fare la controfigura di Quasimodo!".

Mi guardo allo specchio... la faccia si è spaccata sul serio! Cioè, la patina si è indurita e ora inizia a sgretolarsi. Lavo via tutto... Che sensazione meravigliosa! E' come se qualcuno avesse preso cucchiaiate di majonese e me le avesse spalmate addosso. Sono appiccicoso come un favo di miele! Mi metto una maglietta intima... E rimane appiccicata alla testa! "Ottimo - ripenso -. Adesso mi troveranno soffocato da una Liabel, perché l'orribile adesivo mi ha praticamente panato!".

Docce su docce... adesso ho una carnagione sicuramente purificata.. Ho tolto sedici strati di epidermide... L'unica crema che userò d'ora in poi sarà quella pasticcera!

martedì 31 gennaio 2012

La favola di Competenza e Spregiudicatezza

Un giorno Competenza, stanca della miriade di ingiustizie che da tempo immemore era sempre stata costretta a sopportare, andò da Dio e gli chiese. "Signore! Perché io che ho basato tutta la mia vita sulla preparazione, sull'impegno e lo studio sono così ignorata dagli uomini? E invece perché lei è sempre così celebrata?". Così dicendo, Competenza indicò Spregiudicatezza che, superba, con indosso una maschera meravigliosa sul viso, se ne rimaneva in disparte sprezzante e venerata da molti uomini. "Tutti la amano, tutti le danno grandi opportunità. E l'unico suo merito è che non guarda in faccia nessuno ed è disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole". Competenza iniziò a piangere. Dio sorrise,le asciugò il viso e rispose: "Vedo i tuoi occhi azzurri pieni di lacrime. Invece, non so nemmeno di che colore siano gli occhi di Spregiudicatezza". Competenza non capì e chiese: "Ma che cosa vuol dire, Signore?". Dio sorrise ancora e continuò: "Tu puoi guardare tutti negli occhi, con fare orgoglioso. Lei deve mantenere il volto celato dietro a una maschera. A causa della sua sorella gemella". "E chi è la sorella, Signore?" "Si chiama Vergogna".

venerdì 27 gennaio 2012

27 gennaio 2012. Il giorno della Memoria

Il Giorno della Memoria serve per ricordare. L'eccidio degli ebrei, certo. I cancelli di Auschwitz che vengono abbattuti, sicuramente. Ma deve anche aiutarci a ricordare che la nostra libertà è sovrana fino a quando non inizia quella degli altri. Pregiudizi, odio, prevaricazione sono piaghe che vanno combattute ogni giorno. Oggi ricordiamocelo un po' di più.

lunedì 23 gennaio 2012

Cosa è successo?

Una volta ero uno di quelli bravi al lavoro. Paradossalmente, quando ero più giovane e inesperto, ero molto meglio. Ero uno di quelli che le redazioni cercavano... Uno di quelli al quale veniva data responsabilità da subito...

Ora che è successo?
Perché mi sento poco meno di un fallito?

Che giornata brutta... ci vorrebbero quelle belle notizie che cancellano la frustrazione.

domenica 15 gennaio 2012

"Pensa a chi sta peggio". Ti do una craniata!

"Stai male? Beh, ma pensa a chi sta peggio".
Bene.
Commento (raffinato) dalla regia: BELLA MERDA!
Bella, agettivo femminile singolare + merda sostantivo femminile singolare (volg.).

Allora, sono profondamente convinto che non sia giusto lamentarsi sempre. C'è chi scartavetra le balle altrui lamentandosi di tutto: dalla strage con diciotto morti all'unghia incarnita. Riuscendo ad avere la stessa intonazione funerea nel dire "ieri tutta la mia famiglia è stata ficcata in un compattatore in una fabbrica in provincia di Ragusa" e "sono andato al super e avevano finito i broccoli".

Però, non è giusto dover mettere sempre da parte i propri malanni, i propri guai, i propri dolori. Altrimenti, che nessuno si lamenta di più. Perché chi sta male deve pensare a chi sta malissimo. E quindi non si può lamentare. Chi sta malissimo deve stare zitto in rispetto a chi sta malerrimo. E quindi non si può lamentare. Chi sta malerrimo non può dire baf in rispetto a chi è pervaso da ansia suicida devastante e annichilente. E quindi non si può lamentare. Ma non temete, anche chi è pervaso dalla disperazione acuta troverà comunque qualcuno che sta peggio...

E dunque?
E dunque prendiamoci quella libertà di dire "Sto male", rognando e lamentandosi a pieni polmoni e con occhi devastati da ettolitri di lacrime. Perché dobbiamo prenderci il diritto di stare male. Senza se e senza ma.