martedì 31 gennaio 2012

La favola di Competenza e Spregiudicatezza

Un giorno Competenza, stanca della miriade di ingiustizie che da tempo immemore era sempre stata costretta a sopportare, andò da Dio e gli chiese. "Signore! Perché io che ho basato tutta la mia vita sulla preparazione, sull'impegno e lo studio sono così ignorata dagli uomini? E invece perché lei è sempre così celebrata?". Così dicendo, Competenza indicò Spregiudicatezza che, superba, con indosso una maschera meravigliosa sul viso, se ne rimaneva in disparte sprezzante e venerata da molti uomini. "Tutti la amano, tutti le danno grandi opportunità. E l'unico suo merito è che non guarda in faccia nessuno ed è disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole". Competenza iniziò a piangere. Dio sorrise,le asciugò il viso e rispose: "Vedo i tuoi occhi azzurri pieni di lacrime. Invece, non so nemmeno di che colore siano gli occhi di Spregiudicatezza". Competenza non capì e chiese: "Ma che cosa vuol dire, Signore?". Dio sorrise ancora e continuò: "Tu puoi guardare tutti negli occhi, con fare orgoglioso. Lei deve mantenere il volto celato dietro a una maschera. A causa della sua sorella gemella". "E chi è la sorella, Signore?" "Si chiama Vergogna".

1 commento: