domenica 1 agosto 2010

1. Medico... ma anche no!

Ciao! Sono la dignità! Vuoi diventare mio amico? E la risposta è "Telecom Italia, attenzione il numero da lei chiamato appartiene a un cretino"

Esemplare (sulla carta): maschio, 37 anni, medico (wow!), nato in Germania (oh guarda! uno che viene da sopra l'equatore, come mai?!). Sembrerebbe sapersi esprimere (ok, Manzoni è altra cosa, ma non mi pare il caso di sottilizzare) e, comunque, in tempi di guerra non si deve essere troppo schizzinosi.

E quindi ecco che partono i film sul futuro.

IOME': “Amore, sei appena tornato dalla clinica? Ti ho preparato il mio celebre sformato (falsissimo, mai fatto uno sformato in vita mia… L’unica cosa sformata che ho sono i fianchi)!

DK (Dottor Kildaire): “Fieni kvi, pel pampino che facciamo tanto zin zin”

Mi chiede il numero di cellulare, io lo elargisco festante e attendo la chiamata. Sono principe. E vado cercato. Peraltro sono sdraiato sul letto con lenzuola tigrate (davvero… omaggio della mia mamma che, ammettiamolo, è più avanti di me). Insomma, l’ambientazione, anche se virtuale, è assicurata.

Esemplare (nel reale, o meglio al telefono): maschio (fin qui), medico, anzi veterinario, anzi anestesista (e deciditi, osteria! Sarà stato un pescivendolo, sicuramente), che esordisce con: “Brònto?”. Gelo. Destabilizzazione. Ok, che la Germana è grande, ma qui deve essere la Baviera, Germania sud.. molto sud… Alla fine verrà fuori che è nato in Germania ma il giorno dopo (!) si è trasferito a Salerno.

IOME': "Ah, ciao"

DK, ora MaVaA (Medico, anzi Veterinario, anzi Anestesista): “Beh, per lavorare in una radio hai proprio una brutta voce”

IOME': “Beh, come approccio non mi sembra un granché, eh?”

MaVaA: “Vabbè, allora ti va di FARE una relazione?”

Minchia, vabbè che oggi ci siamo e domani non si sa e quindi non bisogna perder tempo, però un minimo di tatto, di romanticismo, di strategia, due coccole, mezzo complimento, una frasotta carina biascicata. Uno mica pretende il Bignami dei Baci Perugina... Insomma “che-voce-di-merda”, lascia un po’ a desiderare. Che poi... FARE una relazione? Nel senso di mimarla? Tipo gioco da Capodanno?

PS: “Beh, non credo che si possa decidere così...”

MaVaA: “Sei pelato, giusto?”

PS: “Scusa?” Mi destabilizzano questi cambi di argomento.

MaVaA: “Pelato. Senza capelli. Giusto?”

PS: “Beh, sì, ma cosa c’entra?

MaVaA: “Dai, si sa cosa si dice di voi pelati”

Ps: “....”

MaVaA: “Ma sì, che non vi basta mai”

Ma certo! Siamo una specie di voraci torpedini marine che, appena puntata la preda, la spolpiamo come un ossobuco e alla fine ci puliamo la bocca con la manica tutta unta. E regaliamo anche il rutto finale. Ollà!

PS: “Beh, questa non la sapevo e...”

MaVaA: “Ho capito. Non vuoi metterti con me, non vuoi scopare. Allora facciamo così”

Ma bisogna per forza fare qualcosa? Io vorrei ingoiare un palo arroventato. Senza doppi sensi. Giuro.

MaVaA: “Diventiamo amici perché sono qui in Trentino da anni e non conosco nessuno e un amico di qui mi potrebbe far comodo”.

Tuuuuu... tuuuu.... tuuuuu...

Ecco. Così imparo a dare il mio numero. Meno male che dopo un paio di sms, è evaporato. Da allora ho deciso: meglio un terun vero che un finto crucco.

Nessun commento:

Posta un commento