lunedì 25 luglio 2011

Ehi, ciao! Sono una tua esigenza.. esisto anch'io, sai?

Scrivo questo post mentre sono a casa con le balle che girano come il "Vortice del cuore di Luna" di Sailor Moon.

E' ancora la solita storia e, come sempre, ci ricado dentro. E lo farò nei secoli dei secoli. Amen.

Ci sono quei giorni amari. Quelli in cui il moroso ti dice "non è giornata" e a te paiono problemi futili quelli che starebbero per avvelenare la sua splendida esistenza. Sono giorni in cui ti imponi di non scrivere su facebook altrimenti il post piàù positivo che saresti in grado di pubblicare sarebbe: "Vi odio tutti, bastardi e spero che i vostri figli siano dei cacciatori di eredità, vi sbattano al ricovero a 40 anni e neghino la vostra esistenza!". Quelli in cui vuoi isolarti, ma tieni sempre un occhio al cellulare. Dicendo: ecco, vedi? Non mi cerca nessuno. Poi, il fatto che il cellulare sia spento non è una valida scusante per quegli insensibili.

In realtà, più seriamente, sono i giorni in cui avresti bisogno di una coccola in più ma ti sei sempre detto, perché te lo ripetono tutti, "che-ci-sono cose-più-gravi".

Commento dalla regia: adesso basta.
Basta col proporre sfighe terrificanti tra cui paralitico su sedia a rotelle, malattia venerea fulminante, tumori a profusione. Ho una pietà umana per queste persone e un'ammirazione realmente sconfinata per come affrontano la vita.

Però a furia di mettere le proprie piccole magagne da parte perché tanto sul pianeta c'è sicuramente qualcuno messo peggio di noi... alla fine ti uccide. Ti fa insterilire, impossibilitato a manifestare un malessere. E allora cosa fai? Ti chiudi. Perché quel tuo piccolo dolore, per gli altri così stupido, così inutile, così poco importante... per te è un pugnale che scarnifica la tua anima ogni giorno di più.

1 commento: