martedì 31 gennaio 2012

La favola di Competenza e Spregiudicatezza

Un giorno Competenza, stanca della miriade di ingiustizie che da tempo immemore era sempre stata costretta a sopportare, andò da Dio e gli chiese. "Signore! Perché io che ho basato tutta la mia vita sulla preparazione, sull'impegno e lo studio sono così ignorata dagli uomini? E invece perché lei è sempre così celebrata?". Così dicendo, Competenza indicò Spregiudicatezza che, superba, con indosso una maschera meravigliosa sul viso, se ne rimaneva in disparte sprezzante e venerata da molti uomini. "Tutti la amano, tutti le danno grandi opportunità. E l'unico suo merito è che non guarda in faccia nessuno ed è disposta a tutto pur di ottenere ciò che vuole". Competenza iniziò a piangere. Dio sorrise,le asciugò il viso e rispose: "Vedo i tuoi occhi azzurri pieni di lacrime. Invece, non so nemmeno di che colore siano gli occhi di Spregiudicatezza". Competenza non capì e chiese: "Ma che cosa vuol dire, Signore?". Dio sorrise ancora e continuò: "Tu puoi guardare tutti negli occhi, con fare orgoglioso. Lei deve mantenere il volto celato dietro a una maschera. A causa della sua sorella gemella". "E chi è la sorella, Signore?" "Si chiama Vergogna".

venerdì 27 gennaio 2012

27 gennaio 2012. Il giorno della Memoria

Il Giorno della Memoria serve per ricordare. L'eccidio degli ebrei, certo. I cancelli di Auschwitz che vengono abbattuti, sicuramente. Ma deve anche aiutarci a ricordare che la nostra libertà è sovrana fino a quando non inizia quella degli altri. Pregiudizi, odio, prevaricazione sono piaghe che vanno combattute ogni giorno. Oggi ricordiamocelo un po' di più.

lunedì 23 gennaio 2012

Cosa è successo?

Una volta ero uno di quelli bravi al lavoro. Paradossalmente, quando ero più giovane e inesperto, ero molto meglio. Ero uno di quelli che le redazioni cercavano... Uno di quelli al quale veniva data responsabilità da subito...

Ora che è successo?
Perché mi sento poco meno di un fallito?

Che giornata brutta... ci vorrebbero quelle belle notizie che cancellano la frustrazione.

domenica 15 gennaio 2012

"Pensa a chi sta peggio". Ti do una craniata!

"Stai male? Beh, ma pensa a chi sta peggio".
Bene.
Commento (raffinato) dalla regia: BELLA MERDA!
Bella, agettivo femminile singolare + merda sostantivo femminile singolare (volg.).

Allora, sono profondamente convinto che non sia giusto lamentarsi sempre. C'è chi scartavetra le balle altrui lamentandosi di tutto: dalla strage con diciotto morti all'unghia incarnita. Riuscendo ad avere la stessa intonazione funerea nel dire "ieri tutta la mia famiglia è stata ficcata in un compattatore in una fabbrica in provincia di Ragusa" e "sono andato al super e avevano finito i broccoli".

Però, non è giusto dover mettere sempre da parte i propri malanni, i propri guai, i propri dolori. Altrimenti, che nessuno si lamenta di più. Perché chi sta male deve pensare a chi sta malissimo. E quindi non si può lamentare. Chi sta malissimo deve stare zitto in rispetto a chi sta malerrimo. E quindi non si può lamentare. Chi sta malerrimo non può dire baf in rispetto a chi è pervaso da ansia suicida devastante e annichilente. E quindi non si può lamentare. Ma non temete, anche chi è pervaso dalla disperazione acuta troverà comunque qualcuno che sta peggio...

E dunque?
E dunque prendiamoci quella libertà di dire "Sto male", rognando e lamentandosi a pieni polmoni e con occhi devastati da ettolitri di lacrime. Perché dobbiamo prenderci il diritto di stare male. Senza se e senza ma.